Se son narcisi…sfioriranno

Durante la quarantena, sono aumentate le richieste al numero rosa. Dall’inizio del 2020 si contano più di 35 femminicidi in Italia, dato allarmante a cui i media non hanno dedicato lo spazio meritato, ma che non è sfuggito all’interesse di due donne, Roberta Provito e  Simona Zarcone che, durante il lockdown, (una a Pavia e l’altra a Palermo) hanno pensato di agire concretamente per riportare l’attenzione sul tema della violenza, nello specifico quella psicologica, più subdola e difficile da stanare, quella che ti i logora lentamente, intacca i tuoi legami profondi, cerca consensi fra i tuoi amici, serpeggia indisturbata e prova a schiacciarti senza toccarti con un dito. Roberta ha affidato la sua idea e il suo materiale “grezzo” (un flusso di coscienza) alla penna arguta e ben affilata di Simona, autrice del libro “Mulini di cemento” e del blog “Singledifatto”, e in meno di un mese è venuto alla luce un racconto breve, dal titolo “Se son narcisi…sfioriranno”. 

La protagonista è una giovane donna, leale e idealista, che vive secondo i valori dell’amore e della compassione, che proietta la propria bontà e i propri principi etici negli altri, fino a quando non si imbatte in un narcisista privo di scrupoli. Una storia come tante, ma che vale la pena di essere raccontata, soprattutto perché, sebbene il tema sia di una certa importanza, è di facile lettura, in cui vengono messe a nudo alcune debolezze umane attraverso il canale dell’ironia, la vera protagonista del racconto. L’espediente comico è funzionale a smorzare i toni di un argomento delicato di cui, sinceramente, ne abbiamo sentito parlare abbastanza negli anni. Spero che il racconto riesca a strappare un sorriso a chi lo leggerà, restituendo così alle donne e agli uomini solidali e sensibili alle trasformazioni sociali, la speranza che solo le relazioni in cui non viene lesa la dignità umana meritano tutto il nostro impegno e le nostre energie. In caso contrario, ai primi segnali datevela a gambe, chiedete aiuto e soprattutto amatevi.

 

75 commenti

  • Manuela

    Brava Simona e brava la sua amica! Descrizione realistica e ironica dell’incontro con un narcisista. Tante donne si rispecchieranno. Un buon modo per trasformare un’avversità in opportunità, il male in bene.

  • Matti S.

    Mi è piaciuto…anche se è brutto da dire, considerando l’argomento, ma ho riso con le lacrime. 😂😂😂
    Si percepisce tutta l’ironia e la forza delle Donne. Bel messaggio!!!
    Mi è dispiaciuto che sia finito…a quando il prossimo??? Grazie

  • Michele Bazan Giordano

    Un racconto, Roberta, significativo e illuminante sul disturbo narcisistico della personalità. L’argomento è stato affrontato recentemente, e molto bene, in una conferenza qui a Genova e anche nell’ ottica del rapporto donna-uomo, dalle studiose di babeland.com (la ginecologa Cristina Tedeschi e la psicologa clinica Debora Rossi). Puoi scrivere a loro a mia nome, sono mie amiche e molto simpatiche e disponibili. Trovi tutto sul loro sito. Fanno spesso conferenze allargate a pubblico e amici. Comunque, i miei complimenti per come hai affrontato la situazione e come ne avete saputo scrivere, tu e la tua amica, anche con punte di diperata ironia. MIchele

  • G

    Tema in cui incappano molte donne: bella iniziativa per diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza, con leggerezza e tante risate

  • luisa

    ottima iniziativa, è un argomento molto delicato ma siete riuscite a trattarlo al meglio, un complimento speciale alla scrittrice.❤️ 🙂 🙂 🙂

  • Carla

    Son partita “così”, con l’intenzione di leggere solo una parte del racconto (dopo che ho visto il numero totale di pagine, eh eh eh), e invece, oh, ho “dovuto” leggerlo tutto! Mi ha tenuta lì fino alla fine: è molto scorrevole, a tratti divertente, piuttosto intrigante (anche per via dei richiami a PV e a tutto il contorno che io ed altre persone abbiamo visto “dall’altra parte”).
    Poi, occorre dire che lo scopo dà un valore aggiunto al tutto.
    Mi auguro per le autrici che ci sia qualche esagerazione letteraria, ma temo che al fondo prevalga un autobiografismo tra il triste ed il drammatico (di cui non sono stata capace di capire nulla all’epoca dei fatti, eh eh eh). Molto positivo il fatto di voler trasformare una negatività in una positività.

    • Laura

      Non è facile trasformare un dolore in qualcosa di creativo. Questo racconto avvicina e immedesima, perfetto antidoto contro il narcisismo dilagante. Non vedo l’ora di leggerlo!🌻❤️

  • Linda

    Trasmette semplicemente rinascita e tanta sensibilità. Complimenti, indimenticabile davvero🌻🌻🌻!!!
    Del resto, il girasole simboleggia solarità e vivacità. Il fine poi è davvero un valore aggiunto. Bravissima Simona.

  • Virginia Zarcone

    è una bellissima iniziativa, talvolta siamo più umani di come sembriamo!Il racconto si legge tutto d’un fiato ed è un invito ad amare profondamente anche le nostre debolezze e fragilità. Tratta un tema delicato con leggerezza ma non è affatto superficiale. Grazie per averlo condiviso.🌻🌻🌻😂😂😂😂 ( il titolo è geniale, ma anche tutto il resto).

  • Romina

    Un racconto ironico e ben scritto, da leggere e condividere, una storia di donne che fioriscono e che sanno spargere petali nel cammino di altre donne!!!
    Traspare una protagonista idealista, ma molto coraggiosa, con cui è facile immedesimarsi, che sa mostrare le sue emozioni e fragilità con spiccata autoironia. E alla fine rischia di farti tenerezza anche il Capitano un po’ “confuso”😂😂😂🌻🌻🌻.
    Scherzate con tutto ma non coi sentimenti!!!🌻😂😂🧡
    Bella iniziativa e tanto brava la scrittrice che mi ha tenuto incollata fino a tarda notte. Attendiamo il seguito…Chissà quale nuovo viaggio intraprenderà Ornell- INA🤗😘 Grazie per la condivisione.

  • Annalisa

    Consiglio questa lettura per la semplicità espositiva e per l’ironia che traspare in ogni episodio. Ornell-ina ci invita, in fondo, ad amarci di più, nei momenti di maggiore fragilità e arriva, dopo il suo percorso ad avere una maggiore consapevolezza di sé. Penso che in molti possano identificarsi.

  • Gaetano

    L’ho letto ieri sera, tutto d’un fiato, ho molto apprezzato lo stile ironico, simpatia e capacità di alleggerire un argomento così profondo. Ottimo lavoro!

  • Mauge

    Queridos amigos y amigas, les comparto este hilarante cuento que sirve para sensibilizar sobre una forma de violencia psicologica, como es la manipulacion y como puede afectar las relaciones humanas. Este cuento es una narracion que nos permite pensar como construir relaciones afectivas sanas y equilibradas sin vernos forzados a aceptar cualquier chantaje emocional con tal de ser amados o aceptados por los demas. Cualquiera que se sienta identificado con esta historia puede sentir validadas sus emociones y subjetividad cuando estamos amando a un otro. Finalmente, comentarles que esta iniciativa literaria tiene como proposito difundir y visibilizar formas de violencia que muchas veces son dificiles de detectar.

    • Federica

      Un racconto capace di far ridere, di cuore, e al tempo stesso di far riflettere, col cuore. Strabiliante la forza di questa donna, capace di trasformare il dolore in un atto creativo, portatore di gioia e al tempo stesso conforto. Una voce giocosa, ma potente, che ci ricorda come, purtroppo, la violenza sia poliforme e spesse volte “mascherata” da promessa di felicità.

  • Silvio

    L’ immediatezza e la semplicità del tratto narrativo sarà utile a chi, riconoscendosi nella storia della protagonista, riuscirà a vincere il senso di sconfitta e di solitudine che subentra, quando capita di riporre con fiducia i sentimenti più limpidi e sinceri , nelle mani meno adatte a custodirli.

  • Dabiele

    Questa storia mi ha fatto mettere in discussione e mi dispiace davvero per quelle volte che ho illuso qualcuno, ma ho rimpianto l’amore che ho ricevuto e che non sono stato all’altezza di ricambiare. Grazie per questo bel messaggio e per il nobile fine di aiutare i centri antiviolenza. Proprio una bellissima idea. Siamo molto più umani di quanto pensiamo. Ci vuole sempre rispetto. Grazie Daniele

  • Mohammed

    Belle parole, bei pensieri, bella iniziativa. Un racconto attuale relativo ad una storia antica: violenza contro le donne, nascosta dietro ad un fiore profumato.

  • Anonimo

    Complimenti per il progetto in cui ha creduto. Con l’augurio che a fiorire e rifiorire sia sempre lei, Roberta ❤️.
    Il racconto in sé con la sua ironia, imperdibile. Grazie
    Francesca

  • Sery

    Ciao Roberta, finalmente sono riuscita a leggere il racconto. Grazie per averlo condiviso con me, ci vedremo domani, ma volevo lo stesso congratularmi con te e la scrittrice. Mi è piaciuto molto, mi sono emozionata, innamorata, mi sono sentita delusa, e mi sono arrabbiata insieme alla protagonista. E’ un testo che riesce a trasmettere le emozioni che prova la protagonista e che l’ironia arricchisce di significato. Volevo solo dirtelo… e sono del tutto con Ornellina… i narcisi sfioriranno😂😂😂 ma i nostri sogni e le nostre speranze no.
    Scusa mi sono un po’ dilungata😅
    Un bacio 😘

  • Anonimo

    C’è un “Ornellina”in ognuno di noi! Un racconto che mi ha rapito! Ho cominciato a leggere e non ho potuto fare a meno di finirlo in meno di due ore!!! Complimenti davvero!

    Angela

  • Valerio

    L’amore viene spesso associato alle rose, ma a volte si tratta di narcisi, è vero. E in quel caso non è affatto amore.

    Il narcisismo è una brutta malattia individuale ma sociale al tempo stesso, perché il narcisista, benché non sia fatto per stare in coppia, fa di tutto per vivere in coppia, per attirare attenzioni, con gesti spesso schizofrenici, alternando affetto e indifferenza. Non fa male solo a se stesso ma anche a chi gli vuole bene, chi gli sta attorno e non riesce ad esserne distaccato.

    E quando una persona è malata non può che costruire un rapporto malato, in cui vittima e carnefice sono complici. Come scriveva Gibran, il carnefice esiste perché esiste la vittima, perché esiste cioè qualcuno disposto a subirne la violenza (fisica o psicologica che sia). Allontanarsene è spesso un atto d’amore anche verso il narcisista, non solo per se stessi, perché soddisfacendo le sue richieste di attenzione non si fa certo il bene del malato.

    ‘Se son narcisi… sfioriranno’ è un racconto scritto da Simona Zarcone, partendo da una bozza di Roberta Provito, un vero e proprio flusso di coscienza. Due donne, sì, ma forse solo per caso e non per necessità, nel senso che il narcisismo riguarda uomini e donne indifferentemente e, anche quando sfocia nello stalking o perfino nelle minacce o addirittura nell’omicidio, vedendo in tali ultimi casi per vittime quasi esclusivamente le donne, il problema è un problema sociale che in quanto tale riguarda tutti.

    Per questo si rivolge a tutti, per questo siamo tutti chiamati a rispondere delle ingiustizie, sia che apparteniamo alla classe delle vittime che a quella dei carnefici, forse a maggior ragione in questo caso, proprio per prenderne le distanze e per far comprendere la differenza. Molto spesso, purtroppo, i media (autori uomini o perfino donne), vanno nella direzione contraria, arrivando perfino alla colpevolizzazione della vittima!

    Il racconto ha poi un grande pregio, quello di trattare un tema così pesante con l’ironia, rendendolo leggero ma senza per questo banalizzarlo in alcun modo.

    Infine, last but not least, non è il punto di arrivo ma il punto di partenza, il pretesto per sensibilizzare le coscienze, contribuire ad attirare l’attenzione mediatica sul tema, in un’ottica soprattutto di prevenzione, ma anche per aiutare i centri antiviolenza e le associazioni del settore. Potremmo dire che ‘Se son narcisi… sfioriranno’ sia un progetto, in cui il racconto è l’avvio.

    Buona lettura ☺️

  • Valeria

    Complimenti Roberta e Simona. Un racconto piacevolissimo ed emozionante su un tema che accumuna molte donne. La chiave ironica utilizzata dalla scrittrice riesce a sdrammatizzare i fatti senza mai minimizzarli ….piuttosto sottolinea con delicatezza il tema affrontato. Un libro per riflettere, per fare un po’ di autoanalisi, per incoraggiare ad andare avanti nel lungo viaggio della vita dove non sempre le esperienze sono positive ma sicuramente formative. “L’ironia ci salverà la vita” dice F.Mannoia in una sua canzone. Proporrei un film😄 …. nei panni di Ornell-ina vedrei bene P. Cortellesi, di Mr. la blatta non saprei…..🤣🤣. Complimenti per il vostro progetto e avanti tutta!!!!

  • Angelo G

    Non si può non lodare l’irresistibile ironia che permea tutto il racconto. Soprattutto quando questa fa da contraltare a un “quadrimestre” infelice di una donna all’ennesimo appuntamento con la disillusione. Auguro a Ornellina una completa rinascita. ♥️

  • Rosangela B.

    Una mia amica mi ha portata alla lettura del tuo racconto, complimenti!
    Sei stata bravissima a raccontare il “vissuto” di tante donne con ironia e sapienza.
    Spero che qualcuna possa riconoscersi e schiacciare in fretta il “La Blatta” di turno che le gironzola addosso.

  • Silvia Bi.

    Credo che questo racconto possa essere molto utile per tutte quelle persone che hanno vissuto un’esperienza simile. L’ho girato a una mia amica che infatti mi ha ringraziata. Penso che Ornella sia stata molto coraggiosa, non è da tutti, secondo me, mostrare la parte ferita, tradita…e farlo soprattutto con l’idea di sensibilizzare e far sentire meno soli gli altri. Ho apprezzato questa lettura, perché nella sua semplicità arriva dritto al punto, ma senza puntare il dito. Chi non è capace di chiedere scusa, non sa vedere e rispettare i sentimenti di un’altra persona, in fondo mi sembra già abbastanza sofferente di suo, vive una vita misera, proprio da scarafaggio. Potreste girare il testo anche ai Cam, è giusto che ci sia anche una presa di responsabilità del maschile, cosa che nel testo si evince benissimo. Bel racconto, grazie

  • Vanessa

    Grazie al passaparola sono riuscita finalmente a leggere questo racconto, una storia che nella sua semplicità ti accompagna col sorriso a stare dalla parte della libertà e dell’integrità dei sentimenti.
    Secondo me la scrittrice è stata molto brava a dotare la protagonista di una autoironia che la fa, al contrario di quanto potrebbe apparire, molto consapevole della finzione che ha vissuto, dei giochetti ridicoli e della falsità di coso la Blatta. 😉 Ornellina, sembra una che i segnali li sa leggere eccome! Mi fa molta simpatia ed è più concreta di quanto cerchi di nascondere.
    Sull’antagonista non c’è molto da aggiungere e non importa nemmeno che sia narcisista oppure no, come dicono a Reggio “Un asino può anche fingersi cavallo, ma prima o poi raglia”, quindi meglio perderlo che trovarlo. Anzi, meglio schivarlo la prossima volta. Bleah!!! Complimenti ragazze, letto in un’oretta.

    • Anonimo

      Sono d’accordo con te riguardo alla protagonista, ma infatti è proprio di chi si ama troppo la forza di non accettare compromessi. Solo che in questo mondo a volte ci si deve scusare per essere brave persone e non il contrario. Un testo leggero e divertente, ma ricco di profonde riflessioni. Maria

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