Ci hanno insegnato

Se avessi saputo che essere donna comportasse tutto questo, avrei preso i miei sandali tacco dodici e le mie insicurezze e li avrei conservati dentro una valigia, insieme ai “non si fa”, “stai zitta”, “non fa per te” e l’avrei barattati con un paio di ali.
Ci hanno insegnato ad essere fragili, hanno voluto che fossimo fragili, ce lo hanno inculcato fin da bambine. Ci hanno nutrito a pane e illusioni, proibendoci di mangiare altro per paura che crescessimo forti e volitive.
Ci hanno raccontato le fiabe prima di andare a dormire, perché quello era il momento in cui il bisogno di essere protette era più prepotente.
Ci hanno parlato di paesi incantati, di grilli parlanti e di streghe cattive e ci hanno spiegato che le principesse devono sempre ringraziare e aspettare, e ce lo hanno raccontato così bene, e così tante volte, da indurci a desiderare, anche contro la nostra volontà, di assomigliare a loro.
Ci hanno fatto credere che, per essere complete, avremmo dovuto aspettare il principe azzurro e che, senza di lui, la vita non avrebbe avuto senso. Lo hanno insegnato a tutte, anche a quelle che si sono ostinate a difendere la propria personalità, e che alla fine si sono dovute arrendere, o almeno hanno scelto fingere di essere come le altre.
Ci hanno costrette ad uniformarci alle altre, quelle che barattano l’amor proprio con le convenzioni sociali, che puntano il dito, per invidia, forse, verso quelle…quelle che vivono la propria forza, ormai, come un senso di colpa.
Ci hanno insegnato che bisogna abbassare gli occhi, che la nostra opinione, almeno ogni tanto, dobbiamo tenercela per noi, perché le persone si spaventano se siamo troppo decise, soprattutto i principi azzurri.
Ci hanno distratte con la storia dei principi azzurri, perché era l’unico modo per controllarci e farci stare zitte mentre li sognavamo.
Ci hanno stordito con i “non si fa”, “non sta bene”, “devi essere più conciliante” fino a farci scoppiare la testa e i sogni.
Ci hanno raccontato un sacco di palle per paura che ci svegliassimo ma, anche da sveglie, le principesse continuano a scalciare contro le guerriere, non per volontà, ma perché è così che hanno voluto. Da sveglie, ci è tornata la fame e le illusioni non le vogliamo più, a costo di restare digiune.
Al contrario, hanno insegnato agli uomini ad essere forti anche per noi, e a non crollare mai.
Li hanno addestrati ad essere dei marines, a tenere sempre lo sguardo alto, ad avere l’ultima parola e a non dover chiedere mai, ad essere uomini e non principi azzurri.
Li hanno costretti a vergognarsi delle loro debolezze, delle lacrime, dei momenti di fragilità. A loro hanno raccontato le stesse nostre fiabe, ma nessuno li ha indotti ad identificarsi con i principi azzurri.
E loro, forse, si sono salvati.
simozark@libero.it
Mi chiamo Simona Zarcone, ho 44 anni (portati benino), abito a Palermo, sono un’insegnante di sostegno (per scelta), istruttrice di fitness, appassionata di lettura, di scrittura, del buon vino e sono single, da sempre, o almeno da quando ho dismesso le armi da seduttrice incallita
Single al supermercato
Avete sogni?
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2 commenti
Clark Kent
Io ho pianto… e piango… e non sono neanche un principe azzurro, ma neanche fucsia 😊… basterebbe essere quello che si è… semplicemente… ma capisco che è difficile… per tutti… Ciao Zarco
simozark@libero.it
Grazie, Clark Kent 🙂