Cettina

Foto di la_penni_
Cettina è una signora che abita nella casa a fianco alla mia. La chiamo signora perché ha la mia età e, anche se, alla mia età è giusto che mi si chiami così io, signora, non mi ci sento affatto mentre lei lo è, a tutti gli effetti. Perché gli anni le sono scivolati addosso come mattoni e quello che rimane della sua gioventù, sono solo i ricordi sbiaditi dal tempo ma poi non così tanto lontani. Delusa, stanca, amareggiata, stremata dai “sibbizza” (così come le chiama lei le pulizie di casa), vorrebbe fare a cambio con la mia vita, con la mia spensieratezza, con la libertà di gironzolare senza meta finché non tramonta il sole, e anche se questo vorrebbe dire fare i conti con le mie solitudini, lei vorrebbe fare a cambio lo stesso. Lei è una che la sa lunga e a nulla servono i miei “eh, però hai due bei bambini, che (questo l’ho solo pensato, non era carino da dire) è un miracolo che non siano venuti brutti come tuo marito”. Cettina no, non si fa abbindolare e mi guarda, da lontano, mentre avvio l’automobile verso la mia tanto anelata libertà, senza invidia o cattiveria, ma con solo indosso l’amarezza di chi sa che indietro non si torna e che le rimane poco tempo, perché i sibbizza non aspettano, i sibbizza non perdonano. Vorrei consolare Cettina, vorrei raccontarle i miei silenzi della sera, le mie notti insonni, le mie parole che nessuno ascolta, ma la prenderei solo in giro perchè io, ai miei silenzi e alla mia malinconia, non rinuncerei per niente al mondo, e lei questo lo sa. Vorrei dirle che, in fondo, la vita con lei è stata generosa, nonostante la chioma bianca e i segni sul viso, testimoni di giornate troppo lunghe e troppo uguali tra di loro. Chissà se Cettina riuscirà a bastare a se stessa quando i figli cresceranno e andranno via, chissà di cosa vivrà quando suo marito, che già non la guarda, la guarderà ancora meno, chissà se i nostri sguardi si incroceranno ancora in un discorso infinito che recita ammirazione da entrambe le parti. Forza Cettina, tornare indietro non si può ma andare avanti si.
simozark@libero.it
Mi chiamo Simona Zarcone, ho 44 anni (portati benino), abito a Palermo, sono un’insegnante di sostegno (per scelta), istruttrice di fitness, appassionata di lettura, di scrittura, del buon vino e sono single, da sempre, o almeno da quando ho dismesso le armi da seduttrice incallita
Essere bipolari
Corsi di deformazione
Potrebbe anche piacerti

Lorem ipsum
Aprile 1, 2019
Lorem ipsum
Aprile 1, 2019